Tragico incidente a San Leonardo in Badia: muore sul colpo un turista lombardo che si scontra con un giovane sciatore
Scialpinista travolto e ucciso
Val Badia, investito mentre risale la pista contromano

di Mario Bertoldi

BOLZANO. Un'imprudenza è costata ieri la vita ad un turista lombardo in vacanza in val Badia. Si tratta di Francesco Pelli, 54 anni di Monza, che sulla pista Santa Croce a San Leonardo di Pedraces è stato travolto e ucciso da un altro sciatore. La vittima, appassionato di sci-alpinismo, stava salendo lungo la pista con gli sci - con sotto la pelle di foca - nonostante il divieto assoluto imposto per motivi di sicurezza. A travolgere l'uomo è stato uno sciatore di Badia, rimasto a sua volta ferito. Si tratta di un giovane che si è trovato la pista ostruita dall'escursionista che arrivava contromano.

 

BOLZANO. Una banale imprudenza è costata ieri la vita ad un turista lombardo in vacanza in val Badia. Si tratta di Francesco Pelli, 54 anni di Monza, che sulla pista Santa Croce in località San Leonardo di Pedraces (nel Comune di Badia) è stato travolto e ucciso da un altro sciatore. La vittima, molto appassionato di sci-alpinismo, stava salendo lungo la pista nonostante il divieto assoluto imposto per motivi di sicurezza. A travolgere l'uomo è stato uno sciatore di Badia, F.S., rimasto a sua volta ferito.
L'allarme in quota è stato lanciato verso le 11.30. I primi a raggiungere il punto del tremendo impatto tra i due sciatori sono stati gli alpini del soccorso piste che si sono subito resi conto dell'estrema gravità della situazione. Francesco Pelli è stato rinvenuto ormai esanime e privo di conoscenza.
In pochi minuti è giunto sul posto un medico rianimatore trasportato in zona dall'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites. L'uomo è stato intubato con somministrazione forzata di ossigeno e ripetuti tentativi di rianimazione.
E' stato fatto tutto il possibile per evitare la tragedia. Purtroppo però per l'escursionista di Monza, che stava trascorrendo un periodo di vacanza con la famiglia in val Badia, non c'è stato nulla da fare. Secondo il medico rianimatore il decesso è stato pressoché immediato a seguito delle conseguenze del forte impatto con lo sciatore badiota che da monte scendeva a valle. Quest'ultimo è stato soccorso più a valle.
Si tratta di un giovane di 18 anni che si è trovato improvvisamente la pista ostruita dall'escursionista lombardo che - nonostante i divieti espliciti - stava risalendo la pista contro mano. Il giovane altoatesino ha riportato un forte trauma cranico e varie fratture per le quali è stato trasferito all'ospedale di Brunico con l'elicottero «Pelikan 2» dell'elisoccorso gestito dal 118. In serata i medici hanno sciolto la prognosi: il ragazzo dovrebbe cavarsela con sei settimane di degenza in ospedale. Sul luogo della disgrazia i rilievi di legge sono stati affidati ai carabinieri della stazione di Badia che hanno immediatamente informato il magistrato di turno, il sostituto procuratore Axel Bisignano. Sul tavolo del magistrato già questa mattina dovrebbe arrivare il verbale dettagliato con la ricostruzione dei fatti da parte dei carabinieri che stanno seguendo il caso.
Sarà necessario verificare attentamente la dinamica dell'incidente soprattutto per una verifica delle responsabilità dei protagonisti. E' stato appurato che, in dispregio di tutti i divieti imposti dai regolamenti, Francesco Pelli stava salendo lungo la pista «Santacroce», munito di sci da alpinismo con le lamine coperte da pelle di foca.
Purtroppo, nonostante i divieti imposti proprio per motivi di sicurezza, non sono rari i casi di sci alpinisti che deciso di affrontare la pista da valle a monte per allenarsi ed affrontare poi la discesa in senso opposto.
Si tratta però di una pratica estremamente pericolosa espressamente vietata, nelle ore normali di attività, da tutti i regolamenti in vigore. L'imprudenza del turista lombardo ieri è sfociata purtroppo in tragedia.

 

 

Vietato salire da valle a monte
Il giudice Bruccoleri: «Sci alpinisti come i pedoni»

ma.be.

BOLZANO. «Affrontare la pista contro mano e dunque salire mentre tutti gli altri sciatori la utilizzano regolarmente da monte a valle è fortemente vietato».
La conferma è giunta ieri sera dal dottor Carlo Bruccoleri, presidente del tribunale di Bolzano, uno dei massimi esperti in materia di normative in vigore sulle piste innevate. E' fuori dubbio, dunque, che l'escursionista lombardo rimasto vittima dell'incidente di ieri a mezzogiorno non avrebbe dovuto affrontare la pista, salendo da valle a monte.
«Una cosa simile non è mai permessa - puntualizza il dottor Bruccoleri - neppure per piccoli tratti o utilizzando i bordo delle piste. E' vietato perché non si può andare contro corrente. E' evidente che si mette in pericolo oltre che la propria vita anche l'incolumità di chi sta utilizzando la pista regolarmente cioè da monte a valle. La norma non parla espressamente di sci-alpinisti ma è l'equivalente del pedone sulla pista. Anche lo sci-alpinista che sale da valle a monte è però da considerare un pedone perché tutti devono scendere da monte a valle. La pista è riservata agli sciatori o ai cosiddetti attrezzi alternativi (come snowbord o sci bob). Non è ammesso altro soggetto sulle piste».
Il concetto è stato ribadito anche da Hugo Dorigo, sindaco di Badia, nel cui territorio è ricompresa anche la pista «Santacroce» ove è avvenuta la tragedia. Una pista caratterizzata da alcune cunette e avvallamenti. I carabinieri hanno accertato che nel punto dell'impatto il giovane investitore non aveva la possibilità di accorgersi in tempo della presenza sulla pista dell'escursionista lombardo che, dunque, è stato travolto a tutta velocità. Francesco Pelli, la vittima, non ha avuto scampo, colpito duramente con gli sci.