Sestriere isolata, in ventimila senza luce

Cresce lŽallarme valanghe, chiesto lŽintervento dellŽesercito. Questa mattina sono attesi una tregua e lŽarrivo del sottosegretario Bertolaso

 

di Marco Trabucco

  http://locali.data.kataweb.it/storage/kpm2gloc/images/2008/12/17/1524873.jpegSestriere isolata da ieri pomeriggio per il pericolo di valanghe che hanno già bloccato lŽalta valle Stura nel Cuneese, Prali e le alti valli di Lanzo nel Torinese, Macugnaga nellŽOssola e molti altri piccoli centri in montagna, ma anche sulle colline. Almeno 20 mila persone che da domenica sono senza elettricità.

Diverse le frane sulle strade collinari dellŽAstigiano e dellŽAlessandrino, torrenti che sono usciti dagli argini un poŽ ovunque, interrompendo alcune linee ferroviarie minori. Anche ieri la neve e la pioggia non hanno dato tregua al Piemonte e la situazione si è aggravata a tal punto che la presidente della Regione Mercedes Bresso ha convocato una giunta straordinaria per chiedere al governo la proclamazione dello stato di emergenza. Non solo: la Protezione civile, nonostante i quasi 2 mila volontari già mobilitati in questi giorni, ha chiesto lŽaiuto dellŽesercito per poter raggiungere in fretta le persone rimaste isolate. LŽassessore regionale Luigi Ricca ha aggiunto di aver chiesto in prestito alla Lombardia cinque fresaneve: quelli in dotazione non bastavano ad aver ragione delle coltre nevosa che, in certe zone ha raggiunto lŽaltezza di 8 metri.

Questa mattina finalmente il maltempo dovrebbe concedere una tregua. Ma la situazione, dopo quasi una settimana di precipitazioni ininterrotte, è davvero precaria come hanno spiegato Bresso (e gli assessori Ricca e Sibille) nella lettera inviata al governo per chiedere lo stato di emergenza. La missiva, indirizzata a Berlusconi e al responsabile della Protezione Civile Guido Bertolaso, parla di «eccezionali precipitazioni nevose sullŽarco alpino piemontese con intensità di apporto giornaliero mai verificatosi negli ultimi 80-100 anni». Non solo: la nevicata iniziata sabato scorso ha portato il manto nevoso ad altezze variabili tra i 400-600 cm nel settore alpino di sud-ovest e a 600-800 cm nel settore occidentale, con pericolo di valanga molto forte». Il sottosegretario Bertolaso sarà questa mattina a Torino per un vertice operativo. La Regione ha anche deciso di sospendere sino al 31 dicembre la caccia nelle zone montane.
 

Anche i fiumi preoccupano: il Po nel Cuneese è uscito dagli argini: a Cavallermaggiore ha inondato la stazione, obbligando i treni a saltare la fermata. A Torino il livello dellŽacqua è stazionario: chiusi i Murazzi, dove il fiume ha già coperto la banchina. In tutta la regione, i punti critici sono rappresentati dalle zone montane. Prali e Macugnana sono isolati a causa di valanghe cadute sulle strade. A Salbertrand, in val Susa, venti persone sono state evacuate per una slavina. E, unŽaltra enorme valanga, caduta in Valle Stura, ha interrotto il tratto di strada che dal comune di Vinadio porta al colle della Maddalena alla montagna. Nel Canavese, Ceresole è stata interessata da una valanga caduta su case vuote, mentre a Fenestrelle è caduta una slavina su alcune automobili.

Nel Cuneese il maltempo ha colpito soprattutto nella zona di Saluzzo. Bloccate le linee ferroviarie e traffico automobilistico paralizzato nel monregalese, nelle valli Varaita, Gesso e Vermenagna per slavine. Chiusa per neve anche la ferrovia Cuneo-Nizza, isolata Limone Piemonte e senza luce elettrica migliaia di utenze. LŽEnel sta lavorando in queste ore per riportare alla normalità la situazione, dopo che anche nellŽAlessandrino, nel Verbano e nel Biellese, migliaia di famiglie hanno trascorso la notte al buio e senza riscaldamento. «Ancora una volta - protesta lŽUncem (lŽUnione dei comuni di montagna) lŽemergenza maltempo è stata aggravata dai disservizi di Enel e Telecom che, per insufficiente tempestività, hanno reso isolate e invivibili intere borgate. Ennesima riprova - osserva il presidente dellŽUncem Piemonte, Lido Riba - di un trattamento di seconda scelta che le grandi aziende riservano ai territori montani».