Cassazione/ Sci fuoripista causa valanghe: annullata assoluzione

Se succede si paga per valanga colposa e omicidio colposo

Roma, 12 mar. (Apcom) - Le valanghe possono essere causate da chi scia fuori pista. E in questo caso se la neve travolge e uccide altri sciatori, è difficile evitare la condanna per valanga colposa e omicidio colposo. Anche se gli esperti dicono che il distacco dalla neve frescha può avere anche altre cause. Questi i motivi per i quali la Cassazione ha annullato l'assoluzione decisa dalla Corte d'appello di Milano nei confronti di Fabio F, accusato di aver provocato, nel gennaio 2003, una valanga in Valgerosa nella quale morirono tre scialpinisti e altri 6 restarono feriti. I giudici della quarta sezione penale della Corte hanno 'invitato' i magistrati di secondo grado a rivedere le proprie conclusioni dal momento che "numerosi testimoni hanno riferito di aver visto un gruppo di sciatori composto da Fabio F, dal padre e un'altra persona, a monte del luogo della valanga, sciare fuori pista e sprofondare, ad un certo punto, nella neve mentre il manto si sbriciolava con distacco di blocchi che partivano verso valle".

In sostanza la Cassazione ribalta la sentenza d'appello che invece, sulla base delle relazioni tecniche secondo le quali le cause che possono dare origine alle valanghe sono diverse e numerose, aveva assolto il giovane ritenendo che "non era emerso con certezza che era stato proprio il sovraccarico causato dai tre fuori pista a provocare la rottura del manto nevoso". Anzi, in secondo grado i magistrati avevano sottolineato che "rilievi di negligenza" dovevano "essere mossi a tutti i protagonisti della vicenda", cioè anche al gruppo di scialpinisti travolti dalla valanga. "Ciò in quanto - scriveva la Corte d'appello - percorrevano zone dove era segnalato il pericolo di valanghe". Una tesi contro la quale hanno presentato ricorso sia il sostituto procuratore generale della Corte d'appello sia le parti civili, i familiari delle vittime.

E laCassazione, riferendosi alle varie possibilità circa il distacco della valagna, ha sottolineato che "una semplice ipotesi, solo astrattamente possibile, non basta a togliere rilievo a fatti diversi storicamente accertati" che incidono in modo "concretamente possibile". In pratica, hanno sbagliato i giudici ad assolvere senza tenere conto delle testimonianze ma soltanto delle perizie tecniche. Nell'incidente del 26 gennaio 2003 in Valgerosa morirono due ingegneri di Lecco, Marco Greppi e Alberto Baggioli e una studentessa di Cernusco sul Naviglio (Milano), Marta Cesari. Altri sei sciatori furono invece ricoverati, in condizioni non gravi, negli ospedali di Morbegno e Sondrio. Nel 2005 il Gup di Sondrio, con rito abbreviato, condannò l'allora studente universitario Fabio F. e assolse il padre, anche lui originariamente accusato di aver provocato la valanga. In appello l'assoluzione era stata "estesa" anche al figlio.