Strage sotto la valanga undici vittime in Austria

Tre gli incidenti.

Sepolti dalla neve otto alpinisti tedeschi

di PIERFRANCESCO FEDRIZZI

GALTUER - Undici sciatori morti, una ventina di alpinisti isolati in alta quota, circolazione stradale bloccata e villaggi percossi dal vento e dalla neve. È questo il bilancio devastante del maltempo in Austria. La tragedia più grave è avvenuta alle 14.45 di ieri nella Jamtal, una valle a quindici chilometri da Galtuer e Ischgl (90 chilometri a sud ovest di Innsbruck): la neve, caduta abbondante nelle ultime 48 ore, ha provocato il distacco di una valanga con un fronte di 50 metri. La massa di neve è rovinata lungo il pendio e ha investito la radura dove sorge il rifugio, spazzando via dieci alpinisti tedeschi. La slavina ha invece risparmiato lo Jamtal Hütte: dentro la rifugio, a 2165 metri di quota, avevano trovato riparo una ventina di sciatori, bloccati in quota dal maltempo. E proprio nella serata di ieri, la comitiva tedesca aveva programmato un raduno, che voleva aprire un ciclo di escursioni fuori pista a ridosso del Capodanno in uno degli angoli più suggestivi delle Alpi austriache. "Il rifugio ha incominciato a tremare, mentre in aria si è alzata una nuvola di neve polverosa. Ho incominciato a gridare agli altri di uscire dalla baita, mentre la radura dove c'erano i nostri compagni era completamente sepolta dalla valanga". Il racconto è arrivato via radio ai soccorritori di Galtuer rimasti in fondo valle. Poi la drammatica conferma, sempre via radio: "Sotto la neve precipitata dal versante della montagna ci sono dieci scialpinisti, otto sono morti, due sono gravi". L'emergenza neve in Austria ha segnato un altro dramma. Sempre una valanga, questa volta a Vent nella Oetztal, vicino a Sölden, ha investito verso le 13 una comitiva di tre scialpinisti. Anche in questo caso il bilancio assume i toni della tragedia: due sono morti, il terzo è in gravi condizioni. Il gruppo di escursionisti - dei quali le autorità austriache non hanno fornito la nazionalità - stava compiendo un'escursione fuori pista alla Wildspitze, una cima di oltre tremila metri. Come nella Jamtal, gli sciatori sono stati investiti dalla valanga che si è staccata un centinaio di metri più in alto. L'undicesimo morto si è avuto sui monti della Stiria dove uno sciatore che scendeva con lo snowboard è stato travolto e ucciso da una slavina che lui stesso aveva provocato. La situazione più difficile rimane nella Jamtal, dove i due sopravvissuti, feriti gravemente, sono stati costretti a trascorrere la notte nel rifugio ad oltre duemila metri di altezza. Le operazioni di soccorso si presentano molto difficili, date le ingenti quantità di neve cadute nelle ultime ore, le condizioni meteorologiche estreme e il pericolo di valanghe. La zona della disgrazia può essere raggiunta soltanto con l'elicottero, ma i mezzi sono rimasti a lungo negli hangar dell'aeroporto di Innsbruck. Nel febbraio scorso, sempre a Galtuer, 38 persone erano morte travolte da due valanghe che si erano abbattute sulle abitazioni. Le forti nevicate degli ultimi giorni hanno praticamente paralizzato la circolazione stradale nell'est e nel sud dell'Austria. E una nuova bufera è attesa nelle prossime ore nel Vorarlberg, regione al confine con la Svizzera, ma meno violenta di quella di ieri, che ha divelto migliaia di alberi.

La Repubblica