GPS
GLOBAL POSITIONING SYSTEM
Questo manuale è stato 
    realizzato da Roberto Rovelli prendendo qua e la
    appunti e immagini su internet, è stato realizzato senza fini di lucro, 
    per
    “ educare” e per divertimento.
Introduzione
    Negli ultimi anni la tecnologia GPS ha preso piede anche al di fuori del contesto 
    militare, entrando a far parte delle st rumentazioni standard per studi scientifici 
    e
    nell’equipaggiamento delle spedizioni. At tualmente il GPS (Global Posit 
    ioning System) e’ alla portata di tutti, lo si puo’ trovare come 
    strumentazione di bordo per i mezzi natanti,nelle auto e, caso piu’ 
    vicino a noi, nei negozi dedicat i alle attivita’ outdoor.
    Prima di far luce sui vantaggi o meno che comporta il possesso di un GPS, 
    bisogna comprendere a grandi linee cos’e’, come funziona e che 
    informazioni ci fornisce lo
    strumento di cui stiamo parlando. Lo scopo di queste righe e’ quello 
    di fornire una panoramica generale sull’ ut ilizzo e sul funzionamento 
    del GPS. Per questo mot ivo
    verranno t ralasciate tutte quelle notizie tecniche che vanno al di la’ 
    delle informazioni
    utili all’utilizzo immediato dello strumento. Chi fosse interessato 
    ad una conoscenza piu’ approfondita, puo’ ricercare in rete articoli 
    e informazioni che trattano l’argomento in maniera piu’ precisa 
    e tecnica.
    Perche’ il GPS?
    Un GPS portatile puo’ essere utilizzato non solo da ricercatori e da 
    esploratori, ma anche da tutt i coloro che si t rovano in un ambiente sconosciuto 
    o malamente segnalato sulla tradizionale cartografia. Lo strumento si puo’ 
    ut ilizzare nelle situazioni piu’ disparate: incitta’, in mare, 
    in montagna ecc. La comodita’ di avere con se un GPS sta nell’avere 
    la possibilita’ di conoscere la propria posizione senza ricorrere a 
    calcoli matematici o ad osservazioni spesso imprecise e problematiche. Con 
    questo si intende precisare che in casi di urgente necessita’, in cui 
    il tempo, la capacita’ di ragionare e la possibilita’ di avere 
    punti di riferimento visibili manca, il GPS e’ un ottimo strumento in 
    grado di sostituire in pochi secondi tutte quelle azioni che richiederebbero 
    del tempo prezioso.
    Una panoramica sul funzionamento del GPS
    Il sistema GPS si basa su due component i principali: un sistema ricevitore 
    e un sistema trasmettitore. All’acquisto di un apparecchio GPS veniamo 
    in possesso di uno st rumento ricevente, in grado di fornire all’utente 
    la propria posizione nello spazio (Latitudine,Longitudine, Altitudine). Queste 
    informazioni provengono dall’ elaborazione dei segnali che lo strumento 
    riceve da un insieme di satelliti posti in orbita at torno alla Terra con 
    questa funzione specifica. L’insieme dei satellit i usat i dai GPS in 
    commercio, e’ di proprieta’ dell’ esercito U.S.A, per cui 
    il loro funzionamento e’ subordinato a questo Ente.
    Per gli usi civili il segnale inviato conteneva, fino a qualche tempo fa, 
    un certo margine di errore (anche piu’ di 100 metri) che recentemente 
    e’ stato annullato rendendo
    maggiore la certezza dei dati acquisit i (25 metri di scarto). Il funzionamento 
    del GPS si basa sul principio della triangolazione spaziale che gli strumenti 
    compiono conoscendo la posizione dei satellit i e il tempo di ricezione del 
    segnale. Il numero minimo dei satelliti utili a fornire la posizione e’ 
    tre (per la latitudine e la longitudine) o quatt ro (se vogliamo anche l’altitudine). 
    Piu’ il numero di satelliti disponibili aumenta, piu’ le informazioni 
    restituite all’utente sono precise. Il segnale inviato dai satelliti 
    e’ un
    segnale molto debole, per cui l’ utilizzo del GPS in luoghi chiusi e’ 
    pressoche’ impossibile. Si ha anche difficolta’ nell’utilizzo 
    se ci si t rova in un bosco molto fit to, soprattut to di latifoglie.(ora 
    con le nuove antenne ciò non è più importante)
    Le funzioni generali del GPS e loro utilita’
    Ci sono in commercio numerosi modelli di ricevitore GPS, ognuno con le proprie 
    peculiarita’. Le funzioni sot to elencate riguardano la maggioranza 
    dei modelli in
    commercio.
    Parametri variabili tutte le informazioni visualizzabili sullo strumento hanno 
    un formato che puo’ essere cambiato a seconda dell’esigenza o 
    della comodita’. Esempio:
    si possono visualizzare le coordinate in vari format i: UTM, gradi/ primi/ 
    secondi/ decimali, coordinate personali in base all’ impostazione predefinita 
    dall’utente, ecc. Oppure le velocita’ si possono esprimere in 
    Km/ h, m/ s, Miglia/ h ecc. Posizione e’ la funzione primaria dello 
    strumento che fornisce latitudine, longitudine e altitudine.
    Waypoint sono dei punti conosciuti a cui si fornisce un nome e si memorizzano 
    nel GPS. Acquistano una certa utilita’ se costituiscono punti di riferimento 
    importanti per l’ut ilizzo che se ne fa. Esempio: rifugi in montagna, 
    oasi nel deserto, boe in mare, monumenti in citta’ ecc. Trackpoint in 
    pratica il GPS registra la posizione ad ogni intervallo di tempo definito.
    Questa funzione puo’ essere utile se si vuole ripercorrere un certo 
    percorso gia’ effettuato o se ne vuole semplicemente registrare la t 
    raccia su carta. Esempio: in montagna e’ possibile "aprire" 
    nuovi sent ieri, il GPS regist ra tutto il percorso fatto e successivamente 
    si puo’ inserire il proprio percorso su una cartina in maniera precisa 
    e det tagliata. In mare: l ’esempio classico e’ la caduta di un 
    uomo in mare, l’imbarcazione deve ripercorrere a ritroso l ’intero 
    percorso e la registrazione dei trackpoint aiuta ad effettuare tale operazione 
    in maniera precisa.
    Go to questa funzione permette di impostare una meta da raggiungere e di sapere 
    la distanza in linea d’aria da essa, il tempo necessario per raggiungerla 
    e la direzione da prendere per arrivarci direttamente.
    Esempio: devo raggiungere il rifugio Monte Nebbioso e le condizioni meteo 
    (o altri fattori) rendono difficile l’orientamento. Impostato il rifugio 
    come meta, lo strumento aiuta l’escursionista a raggiungere l’obiett 
    ivo. Ritengo che questa sia la funzione piu’ importante per un uso di 
    t ipo alpinistico o escursionistico (vedi il paragrafo Il GPS e le att ivita’in 
    montagna).
    Route o rotta consente di t racciare una rotta o un percorso e di essere poi 
    guidat i dal GPS lungo il suo t racciato. Esempio: in mare si puo’ impostare 
    una rotta e seguirla con lo strumento. Queste sono le funzioni principali 
    e piu’ importanti. Il corretto utilizzo di queste funzioni permette 
    di rendere l’uso del GPS piu’ interattivo e meno asett ico.
    Il GPS e le attivita’ in montagna
    L’utilizzo del GPS in montagna puo’ creare una divisione t ra 
    "puristi", che si affidano solo a risorse naturali e tradizionali, 
    e "avanguardisti" che affidano alla tecnologia parte della loro 
    sicurezza. Non e’ questa la sede opportuna per discutere di questa divergenza 
    di opinioni, per cui non mi dilunghero’ per cercare di avvicinare le 
    due "fazioni". L’ut ilizzo del GPS in montagna e’ una 
    sorta di assicurazione che in caso di bisogno puo’ fornire all’escursionista 
    o all’alpinista un aiuto che, in certe situazioni, si puo’ anche 
    rivelare fondamentale. D’alt ra parte, affidarsi completamente allo 
    st rumento e’ un atteggiamento sbagliato e assolutamente da evitare. 
    Per l’escursionista lo st rumento primario che non deve mancare nell’equipaggiamento 
    e’ la cartina topografica della zona in cui si sta compiendo un’attivita’. 
    Dalla carta topografica si possono avere informazioni piu’ det tagliate 
    che con il semplice uso del GPS ed inoltre solo sapendo leggere correttamente 
    una carta si potra’ ut ilizzare a pieno le potenzialita’ del GPS. 
    Un esempio pratico e’ abbastanza semplice da presentare: in caso di 
    difficolta’ di orientamento (nebbia, buio o neve) il GPS e’ ottimo 
    per indicare la posizione della meta e la direzione teorica da prendere per 
    raggiungerla. Quello che il GPS non dice e’ il t ipo di terreno che 
    si incontra nel seguire quell’ipotetica direzione. Questa informazione 
    di primaria importanza ce la fornisce invece la carta topografica. Solo l’uso 
    combinato di entrambe gli strument i puo’ dare degli ottimi risultati.
    I dati GPS per chi non ha il GPS
    Vorrei prendere un piccolo spazio per spiegare come l’uso del GPS da 
    parte degli escursionist i puo’ giovare anche chi il GPS non lo usa. 
    Il tutto parte dalla raccolta dei
    dati che uno puo’ compiere durante un’escursione ovvero di punti 
    important i che chi possiede un GPS memorizza come waypoint . Ritengo che 
    i waypoint piu’ importanti siano quelli che si riferiscono a rifugi, 
    bivacchi o strutture che possono costituire un riparo in caso di necessita’. 
    In teoria queste strutture sono segnate sulle carte topografiche, ma non si 
    sa mai. Altri punti importanti possono essere le sorgenti o i punti in cui 
    trovare acqua, punti che spesso non sono segnati accuratamente in carta (le 
    sorgenti soprattutto). Tutti i punti che vengono salvati con un GPS sono contraddistinti 
    da coordinate facilmente riportabili in carta (se la carta non possiede un 
    reticolo di
    coordinate si puo’ fare lo stesso). Si t rovano in rete alcuni software 
    in grado di salvare in un file i punti direttamente da un GPS collegato ad 
    un PC o anche solo di visualizzarne i dati. Una volta che il file e’ 
    messo a disposizione del pubblico, sia gli utenti di GPS, che non, possono 
    trarne dei vantaggi: chi possiede il GPS puo’ inserire i punti nel proprio 
    strumento e avere a disposizione dei punti di riferimento per la propria escursione; 
    chi non possiede un GPS puo’ esaminare le coordinate dei vari punti 
    e posizionarli sulla carta topografica in modo da avere piu’ notizie 
    sulla zona (es: un riparo non segnato in carta o un anfratto in cui e’ 
    possibile ripararsi ecc.). Inoltre molti dei sof tware in questione permettono 
    di calcolare azimut e distanza da un punto all’altro rendendo possibile 
    una migliore pianificazione del percorso in caso di necessita’ e soprattutto 
    rendono possibile il posizionamento dei punt i anche su carte senza il reticolo 
    topografico. Non solo, quasi tutti i programmi hanno la possibilita’ 
    di integrare un file grafico di sfondo ai punti, nella fattispecie la cartina 
    della zona.
  
L'USO DEL GPS IN MONTAGNA
    Qualche anno fa pensare di usare il GPS in montagna era 
    una cosa quasi assurda. La migliore precisione che si poteva raggiungere con 
    un GPS era t ra gli 80 e i 100 met ri, che per un alpinisita è t roppo 
    scarsa. A partire dal maggio 2000 l'errore creato appositamente sui segnali 
    provenienti dai satelliti GPS è stato tolto ed allora la precisione 
    è salita a 10 met ri. Questa precisione è sufficiente per un 
    uso in montagna.
    Inoltre la miniaturizzazione ha fatto si che al giorno d'oggi i GPS non siano 
    più grandi di telefono mobile (esiste addirittura un modello incorporato 
    in un orologio) e di peso non superiore ai 150 grammi.
  
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Modello base della Garmin  | 
      Modello professionale, ottimo 
          in montagna  | 
    
    Un GPS, per l'uso in montagna, dove avere le caratteristiche 
    seguenti:
    · dimensioni e peso ridotti
    · temperatura di funzionamento da -10°C a +40°C
    · resistente agli urti ed alle intemperie
    · utilizza batterie (o accumulatori) convenzionali
    · essere interfacciabile e programmabile da un computer
    · ricevitore a 12 canali paralleli
    · autonomia sufficiente
    · maneggiabile anche con i guant i
    · display illuminato
    · sopportare i diversi reticoli di coordinate (per la Svizzera la Swiss 
    Grid)
    · di facile manipolazione
    · prezzo ragionevole
  
I vocaboli maggiormente usati nell'uso del GPS
    · waypoint : punto definito con le sue coordinate, 
    l'eventuale altezza ed un simbolo
    · route: rotta da seguire, definita da almeno due waypoint
    · track: log della traccia, il percorso effet tuato e registrato dal 
    GPS
Le tre fasi di una gita
    
    1. prima: la preparazione
    2. durante: la gita
    3. dopo: il ritorno
    Cosa non si deve dimenticare per una gita
    Ecco una lista di elementi da non dimenticare (oltre all’equipaggiamento 
    solito):
    · la testa, l'elemento più importante
    · il GPS
    · le cartine della zona, un GPS senza cart ine serve a poco, non si 
    ha nessun
    riferimento
    · la bussola e l'altimet ro, anche se in GPS in dotazione prevede già 
    queste funzioni
    · le batterie o accumulatori di ricambio e di emergenza (calcolare 
    almeno una
    riserva pari a due volte l'autonomia del GPS)
WAYPOINT

    Lo scopo principale della navigazione è di essere 
    in grado di andare dal punto A al punto B nel modo più semplice possibile. 
    Un GPS può memorizzare diverse centinaia di punti, detti più 
    comunemente dall’ inglese waypoint . Quest i punti (di riferimento) 
    possono essere un posteggio, una capanna, un ponte, un lago, un telefono, 
    una cima, un punto di riferimento, ecc.
    
    Una rotta è composta da una sequenza di waypoint 
    che si desidera seguire passando da un punto all’ altro.
    
 
Spostandosi nel terreno con il GPS acceso, nello stesso verrà 
    memorizzata in continuazione la posizione del ricevitore. La sequenza di queste 
    posizioni (una sequenza di punti) è il track log (giornale della traccia 
    percorsa).
  
 
LA PREPARAZIONE DELLA GITA
    Una gita, pur semplice che sia, va preparata. Per la preparazione 
    si deve tener conto dei
    punt i seguenti:
    · verificare le condizioni meteo e l’evoluzione
    · verificare le condizioni della neve (bollet t ino valanghe) per gite 
    invernali
    · verificare il t racciato magari consultando una guida
    · verificare e preparare l’at t rezzatura, cart ine comprese
    · definire al computer i waypoint e le rot te da seguire ed in seguito 
    inserirle nel GPS
  
LA GITA
    L’impiego del GPS durante una gita richiede le seguenti 
    operazioni:
    · accendere il GPS e dargli il tempo di sincronizzarsi con i satelliti 
    (2 minuti bastano per avere una buona precisione)
    · per avere un log di t raccia "pulito" svuotare il log prima 
    di partire
    · selezionare la rotta impostata
    · part ire verificando di tanto in tanto la capienza del log di t raccia
  
IL RITORNO
 
    Al ritorno da una gita effettuare le seguenti operazioni:
    · collegare il GPS al computer
    · scaricare il log della t raccia
    · scaricare gli eventuali nuovi waypoint
    · eventualmente correggere le impostazioni della rot ta nei propri 
    archivi
    L'ANIMA DEL GPS
    Se in tempi passati e forse più oscuri ci si chiedeva 
    se gli animali avessero un’anima, nell’epoca presente l’interrogativo 
    passa inevitabilmente alle macchine, a tutte quelle “diavolerie”, 
    come si sarebbe appunto detto nei tempi oscuri, che allietano la vita del 
    ventunesimo secolo.
    Film e letteratura hanno ampiamente narrato di robot che si innamorano dei 
    loro padroni o che ad essi si ribellano; giornalisti ed opinionisti discettano 
    sulla piaga dei telefoni cellulari; ma non è questa, al momento, la 
    nostra preoccupazione. Restringiamo il campo. Alla montagna e a che se no? 
    E subito dopo al G.P.S., strumento modernissimo alla montagna assai pertinente. 
    G.P.S. (mi hanno spiegato) significa Global Positioning System ed è 
    uno strumento che dovrebbe servire a fornire la certezza della collocazione 
    geografica di un determinato soggetto od oggetto in un determinato punto. 
    Tanto con l’ausilio del sistema di satelliti che volteggiano nei nostri 
    cieli.
    Non chiedetemi altro, non chiedetelo ad un “uomo di lettere” che 
    già sta lottando per scrivere al computer queste povere righe.
    Orbene, la tentazione dell’uomo di lettere e dell’uomo di lettere 
    italiane, poi, è anzitutto di respingere queste sigle anglo-americane 
    che ci opprimono; la tentazione dell’uomo di piedi è di attendere 
    speranzoso il primo errore di set-up tra WGS 84 ed UTM (v. nota a pié 
    pagina, mi sono fatto spiegare anche questo) per irridere a “tutti questi 
    marchingegni” che non solo ci complicano la vita ma si rivelano pure 
    ingannevoli e fallaci; la tentazione, insomma, di colui che ama procedere 
    per prati e boschi con la sola guida del suo naso e puntare alla vetta sospinto 
    solo dalla intima forza di attrazione che da essa promana (ovvero: “sola 
    videndi cupidate ductus " - Petrarca) è quella di negare 
    non solo la necessità ma anche l’ammissibilità di siffatti 
    congegni, tecnici ed artificiali, per rimettersi al puro abbraccio della montagna, 
    senza alcuna intermediazione gnostica e preservativa.
    Il G.P.S., dunque, non avrebbe un’anima e sarebbe, anzi, lesivo dell’anima 
    del montanaro. Questa conclusione e quella tentazione sono poi, ampiamente 
    condivise dalla folta (ahimé) schiera di coloro che passivamente seguono 
    il direttore di escursione, paghi di una contemplazione affatto generica - 
    quando c’è e non disturba le più pressanti chiacchiere 
    - e che sono spesso sordi ad ogni voce illustrativa ed accomunante.
    Ma è proprio questo convergere di consensi che mi mette in sospetto. 
    Certamente, abbandonarsi al puro scarpinare, lasciare a valle ogni altra cura, 
    spegnere ogni circuito
    mentale è parte essenziale del nostro andare per monti. Chi di noi 
    non si è sentito e non si sente (talvolta più, talvolta meno) 
    perfettamente inserito nella natura, in pace, al posto giusto, finalmente, 
    tra pietre ed erbe, tra alberi e cieli lontani, tra acque e fiori e, perché 
    no, anche tra muggiti, belati ed escrementi dei loro autori ?
    Questa full immersion (non collegatevi subito alla quartultima 
    parola del precedente rigo, per favore!) questo ritorno alle origini, non 
    è solo frutto di reminiscenze scolastiche di carattere bucolicoromantico, 
    ma corrisponde veramente ad un oggettiva esigenza dell’homo (troppo) 
    sapiens.
    Fra questa esigenza e l’incondizionato abbandono al mero vagare, v’è 
    però una qualche differenza. Non tanto per ragioni di prudenza e tanto 
    meno di ossequio tecnologico, ma proprio e, contrariamente a quello che potrebbe 
    sembrare, per ragioni di amore. Già perché l’amore, per 
    qualsiasi oggetto o soggetto destinatario, non può prescindere dalla 
    coscienza e dalla conoscenza e di esse si nutre e con esse si accresce. C’ 
    è bisogno di fare esempi ? Altro è abbandonarsi al ritmo di 
    una canzonetta od anche di un pezzo più impegnativo ed altro è 
    conoscere, capire ed amare pienamente la musica. Altro è godere la 
    trama di un romanzo, altro è comprenderne il significato profondo. 
    Infine: altro è l’amore sensibile, altro è l’amore 
    pieno e completo di una persona, che inevitabilmente comporta comprensione, 
    condivisione, applicazione e talora sacrificio.
    Allora, carte geografiche, bussole, altimetri, supporti informativi di ogni 
    genere e lo stesso G.P.S. (non dico per tutti, ma almeno per un gruppo) non 
    sono complicazioni inutili od anche utili ma comunque affllittive della “poesia” 
    della montagna. Sono, invece, strumenti oltre che necessari, alla lunga piacevoli 
    e remunerativi.
    Se riusciremo a rendercene conto, passeremo dalla fase delle canzonette e 
    dei romanzetti alla musica ed alla letteratura, dalla fase degli amori adolescenziali 
    a quella dell’Amore con l’ “A” maiuscola: vivremo 
    di più e più intensamente la montagna, esplorandone l’anima.
    Si, perché anche il G.P.S., nelle mani e vicino al cuore giusto, ha 
    un’anima.
    Francescopaolo Ferrara
    Note per gli uomini (e donne, ovviamente) di lettere: 
    WGS 84 è il geoide generale cui siconforma il GPS in difetto di altre 
    indicazioni; il geoide poi è la configurazione teoricadella superficie 
    terrestre, su carta od altro supporto; UTM è l’Universal Travers 
    Mercatore, particolare tipo di geoide, adottato dalle nostre carte dell’ 
    Istituto Geografico Militare; SET UP può più o meno intendersi 
    – nel nostro caso - come configurazione o messa a punto.
    Tra i recenti ritrovati della tecnologia applicata all’andare in montagna 
    spicca, per efficienza e innovazione, il GPS. Nato, in realtà, per 
    soddisfare esigenze militari questo st rumento è stato poi applicato 
    con vantaggio alla navigazione sia marittima, sia terrestre. Solo recentemente 
    è entrato nel mondo della montagna trovando un utile campo d'utilizzo 
    nelle traversate di grandi spazi e nello scialpinismo. I l GPS, acronimo di 
    Global Posit ioning System, è uno strumento ormai prodotto in formato 
    tascabile che emette un segnale ad una rete satellitare la quale " risponde" 
    inviando le coordinate del punto da cui il segnale è partito: quello 
    in cui Vi trovate. Le funzioni di quest 'ogget to sono, in realtà: 
    tramite un piccolo processore, esso può elaborare dati relativi al 
    percorso che si intende seguire, indicando eventuali " fuori rotta" 
    , tabelle di marcia, tempi di percorrenza e via dicendo.
    Negli anni passati il GPS non ha riscosso grande successo t ra gli alpinisti 
    a causa dell'imprecisione dello strumento, imposta da motivi militari. La 
    NASA, infatti, aggiungeva un "disturbo" del dato, consentendo una 
    buona, ma non assoluta esattezza. Per chi si t rova su una barca a vela, nel 
    bel mezzo del mare, o in mezzo ad un deserto, un errore simile, valutabile 
    in circa duecento met ri, non è certo un gran problema, ma per chi 
    si sposta in montagna a piedi o con gli sci, la situazione è diversa. 
    Con un simile scarto sulla precisione, in caso di nebbia fitta si possono 
    facilmente mancare un rifugio o un valico determinante per il buon fine della 
    gita.
    Di recente, però, il "disturbo" è stato tolto ed è 
    quindi possibile, in montagna, effettuare letture con una precisione dell'ordine 
    dei cinque metri. Resta comunque la grossa incognita della quota che, in caso 
    di nebbie, può essere errata anche di un cent inaio di metri. Ricordiamoci, 
    inoltre, che il solo GPS non ci può trarre d'impaccio. Occorre saper 
    leggere una carta topografica e, nel caso, sapere orientarsi anche con mezzi 
    di fortuna.
    Prima di affidare, quindi, la nost ra sorte ad un simile strumento bisognerebbe 
    sempre conoscere i nostri e i suoi limiti.
    
    Con l’aiuto del sistema GPS i professionisti delle 
    montagne saranno in grado di operare perfettamente anche nelle più 
    critiche condizioni di visibilità