VALANGHE DI FONDO

APPENNINO CENTRALE

 

Nel mese di marzo una violenta perturbazione ha colpito tutto l'arco appenninico con piogge anche in quota. le piogge sono penetrate nel manto nevoso prima consolidandolo, poi raggiunto lo strato erboso di fondo lo hanno lubrificato rendendolo un ottimo piano di scivolamento.

Nelle zone di accumulo dove hanno soffiato i venti prevalentemente da nord per tutto l'inverno, la massa nevosa si è spontaneamente staccata e appesantita dall'acqua ha formato valanghe di fondo con distacco a lastrone.

 

Nelle foto sottostanti alcuni casi visti nel gruppo del Gran Sasso e nei Monti della Laga.

 

Valanga di fondo sotto il passo dell'Arapietra , il riscaldamento ha fatto scorrere la massa nevosa sul fondo erboso, pendenza di circa 32-35 gradi Zona di accumulo
Nonostante la neve molto umida si nota che il distacco è decisamente a lastrone e non con neve priva di coesione, quindi si possono ascrivere queste valanghe a lastroni di neve umida. Qui siamo sui Monti della Laga, le valanghe sono anche qui a lastrone di neve umida su pendio molto ripido, la zona di distacco è limitata e la velocità che ha preso la valanga ha staccato anche zone ben ancorate al terreno, infatti rimene uno starto schiacciato sul terreno.
Particolare della zona di distacco Particolare della zona di distacco
 
Qui siamo in un canalone particolarmente ripido, anche qui le due valanghe da lastrone umido si sono staccate spontaneamente e hanno trascinato verso il basso terriccio e neve fresca  
 
Altra immagine con i particolari del distacco