metodo del Munter

 

 

(a cura di Renata Pelosini (INSA responsabile SVI – Informazioni tratte dall’opuscolo di "Gioventù e Sport")

 

E’ ormai conosciuto e applicato regolarmente il metodo del "3 x 3" proposto da W. Munter, che divide il processo di valutazione globale del pericolo valanghe in tre fasi, basate sulla naturale successione nel tempo: pianificazione dell’escursione a tavolino, scelta dell’itinerario sul terreno, valutazione del singolo pendio. Questa strategia è stata studiata al fine di ottenere un livello di sicurezza accettabile, anche con informazioni lacunose o contraddittorie e con mancanza di un metodo scientifico certo ed utilizzabile da tutti per valutare la stabilità di un pendio.
Come dice W. Munter, "Se si percorrono solo quei pendii che hanno superato tutti e tre i filtri, allora il rischio residuo è umanamente accettabile".
Recentemente lo stesso Munter ha proposto il metodo delle riduzioni come parte integrante del filtro a livello regionale della formula 3x3: utilizzando questo sistema il potenziale di rischio di una determinata regione (definito dal bollettino valanghe) viene ridotto fino a quando il rischio residuo corrisponda a quello di una media ascensione estiva). Per applicare il metodo delle riduzioni la gita deve essere preparata utilizzando una carta topografica di scala 1:25000, dove l’inclinazione massima ammessa è determinata dalla parte più ripida del pendio che può essere misurata fra due curve di livello.
Riportiamo schematicamente entrambi i sistemi, il primo a solo scopo di ripasso, mentre vorremo che il metodo delle riduzioni fosse sperimentato e valutato nel corso della prossima stagione per raccogliere impressioni in merito.
 
 Valutazione globale del pericolo valanghe con la formula 3 x 3
Filtro regionale: pianificazione della gita a casa
  Ascolto del bollettino valanghe e del bollettino meteorologico, conoscenza dell’evoluzione del manto nevoso nel corso dell’inverno
  Carte topografiche e descrizione dell’itinerario (scelta degli orari, percorsi alternativi). Informazioni di esperti locali sulle condizioni della neve, da utilizzare in modo critico.
  Fattore umano: chi sono i compagni di gita (numero / livello di formazione / equipaggiamento / tecnica sciistica / esperienza alpina / condizione psichica e fisica / disciplina / comportamento in situazioni critiche)
Filtro locale: scelta dell’itinerario e della traccia sul terreno durante una gita
Neve: segnali d’allarme ("woum" e fessurazioni del manto nevoso, distacco di lastroni a distanza), quantità critica di neve fresca, accumuli recenti di neve ventata, cornici, superficie della neve, condizioni generali della neve
Tempo: visibilità, temperatura (andamento previsto), vento, nuvolosità, precipitazioni, irraggiamento diurno. (Il freddo mantiene inalterato il pericolo valanghe)
Terreno: pendenza, esposizione, prossimità delle creste, morfologia, vegetazione (il maggior numero di incidenti si verifica in zone molto ripide, ombreggiate ed in prossimità delle creste). Attenzione alle caratteristiche del bosco e alla presenza di vecchie tracce o tracce di animali.
 Filtro "singolo pendio": valutazione sul posto della capacità di un singolo pendio di sopportare carichi.

 

In caso di dubbio un apprezzamento della stabilità del manto nevoso può essere effettuata con il profilo stratigrafico associato al cuneo di slittamento che verrà effettuato in un luogo rappresentativo e i cui risultati potranno essere opportunamente estrapolati

Inclinazione: è determinante il punto più ripido
Coesione: neve fresca (test della pala)
Resistenza di base: resistenza basale al taglio (cuneo di slittamento)

Qui di seguito la tabella per determinare la stabilità del cuneo di slittamento, come lo si esegue e quali sono le attrezzature necessarie lo trovate nella pagina CUNEO

Grado di carico Prova di carico, il cuneo slitta Classe di stabilità
Spontaneo

Carico parziale

Carico totale

Tagliando (senza carico supplementare)

Entrando prudentemente con gli sci

Caricando totalmente

Debole: il pendio non può essere attraversato
Flessioni

Salto sul posto

Al momento di energiche flessioni (4x)

Saltando sul posto (4x)

Media: prudenza (distanze di alleggerimento, aggirare i pendii più ripidi, evitare carichi improvvisi come cadute e curve violente)
Salto dall’alto

Compatto

1° salto: 1 persona

2° salto: 2 persone

il cuneo non slitta (nessuna rottura da taglio)

Stabile

 

 

 

Il metodo delle riduzioni

 

Viene definito rischio residuo il rapporto fra il rischio potenziale e il fattore di riduzione totale, l’obiettivo è che il rischio residuo sia inferiore ad uno:

 

RISCHIO RESIDUO = FATTORE RISCHIO POTENZIALE / FATTORE DI RIDUZIONE TOTALE <1

 

 

Il fattore di rischio potenziale viene facilmente dedotto dal grado di pericolo indicato dal bollettino, con questa associazione:
Debole = rischio potenziale 2
Moderato = rischio potenziale 4
Marcato = rischio potenziale 8

 

 

I singoli fattori di riduzione si calcolano così:

 

Comportamento

Fattore di riduzione

1 - Rinuncia, su tutte le esposizioni ai pendii più ripidi di 35°

 2 - Rinuncia ai pendii più ripidi di 35° nei settori settentrionali (NO–N–NE) e sulle altre

esposizioni rinuncia ai pendii più ripidi di 40°

 3 - Rinuncia ai pendii più ripidi di 40° su tutte le esposizioni

6

3

 

2

 4 - Rinuncia al settore Nord (NO–N–NE) (se il punto 2 non è già stato scelto)

 5 - Rinuncia ad un settore Nord più ampio (da ONO a N, a E) (se il punto 2 non è già

stato scelto)

2

3

 6 - Limitarsi a pendii percorsi di sovente (non valido in caso di neve bagnata)

 7 - Distanze di sicurezza

8 - Piccoli gruppi (2-4 persone)

2

 2

2

9 - Verifica del bollettino valanghe (solo per guide e specialisti valanghe con

un’esperienza pluriennale, che seguono l’evoluzione del manto nevoso durante

l’inverno)

2

 

Le rinunce 1, 2, 3 sono alternative, così come le 4 e 5. I punti 6, 7, 8 si riferiscono invece al comportamento e non sono alternativi.

I singoli fattori di riduzione si moltiplicano fra loro per determinare il fattore di riduzione totale.

Il valore del fattore di riduzione totale deve essere grande almeno quanto il rischio potenziale: nel caso di forte pericolo di valanghe indicato dal bollettino (grado 4) si rinuncia a tutti i pendii più ripidi di 30°.

 

 Facciamo un esempio:

 Dal bollettino: Marcato pericolo di valanghe (potenziale 8)

 Nella pianificazione di una gita di 7 persone vengono effettuate le seguenti scelte: 

Pendenza inferiore a 40°: Fattore di riduzione 2 (punto 3 della tabella)

 Pendio SO: Fattore di riduzione 3 (punto 5 della tabella)

 Pendio percorso di sovente: Fattore di riduzione 2 (punto 6 della tabella)

 

 

 Questo metodo di riduzione del rischio da applicare nella fase di preparazione e scelta della gita è l’ultima novità proposta da W. Munter e applicata con successo dagli scialpinisti svizzeri.

Vi proponiamo di sperimentare questo sistema che, anche se appare complicato e troppo meccanicistico, è in realtà solo la schematizzazione di un ragionamento che ci permette di giocare le carte che abbiamo a disposizione al momento giusto. Dedichiamo un po’ di tempo dunque comprendere il ragionamento che sta alla base del metodo e proviamo ad applicarlo durante la prossima stagione invernale.